MANGIARESARDO - Prodotti tipici sardi (ex ItalianFood)
 

Come realizzare il gattò sardo

Su Gattò de Mendua, Gattò alle mandorle

Dal Francese o dallo Spagnolo (l’origine è incerta) al dialetto Sardo il passo è breve: così il gateau diventa gattò, esattamente nella sua pronuncia originaria. Delizioso ed antichissimo questo dolce ha una caratteristica principale: la squisita croccantezza. Con tre ingredienti semplicissimi -mandorle, zucchero o miele sardo, scorza di limone freschissimo- si realizza una sottile ‘tavoletta’ color bronzo dorato che viene poi tagliata a piccoli quadrati pronti per la degustazione. Questo gattò croccante alle mandorle offerto secondo tradizione in occasione di cerimonie particolari come matrimoni, battesimi ed altri eventi religiosi, si preparava con largo anticipo e veniva conservato -lontano dalle mani dei bambini!- in scatole di latta. Molte donne aggiungevano per la conservazione delle foglie di limone per dare un aroma delicato e gradevole all’apertura del prezioso contenitore. Si tratta di uno dei dolci più diffusi tra i prodotti tipici sardi, prova a farlo seguendo la nostra ricetta!

Ingredienti

  • 350 grammi di mandorle dolci e spellate
  • 270 grammi di zucchero semolato bianco
  • Due limoni biologici
  • Qualche foglia di limone biologico

Preparazione

  1. Per prima cosa bisogna tagliare le mandorle a fettine piuttosto sottili: quindi passatele in forno per qualche minuto per tostarle.
  2. Sciogliete a fiamma bassa lo zucchero in un tegame di alluminio dal bordo basso aggiungendo il succo filtrato di mezzo limone.
  3. Quando vedrete il composto prendere un bel colore dorato unite le mandorle spellate e tagliuzzate e la buccia -grattugiata finemente- di un limone: mescolate con energia finché lo zucchero si caramella indurendosi.
  4. Attenzione a tenere sempre la fiamma bassa perché un calore troppo alto porterebbe rapidamente lo zucchero da un colore biondo ad un bruno scuro dando un fastidioso retrogusto di bruciato.
  5. Fidatevi della vista e togliete dal fuoco: rovesciate il composto su un ripiano antiaderente -il marmo da cucina per esempio va benissimo-, spianate e pareggiate mettendo sopra un foglio di carta da forno. Appiattite velocemente aiutandovi con un mattarello di legno cercando di ottenere uno strato di circa mezzo centimetro di spessore.
  6. Appena si raffredda il composto tagliate la ‘tavoletta’ a rombi di media grandezza, sistemateli su delle foglie di limone che esalteranno l'aroma e lasciate raffreddare. Ora si può guarnire a proprio gusto con le tradizionali codine o perline colorate di zucchero.

Se avete delle mandorle di vostra produzione da spellare nessun problema!

Mettetele in un ampio recipiente e coprite con acqua fredda. Lasciate in ammollo per una notte intera per ammorbidirle. Quindi scolate e pelatele con l'aiuto di un canovaccio bianco: la pellicina verrà via facilmente. Fate perdere l’umido per almeno due ore, quindi tostate quattro minuti in forno statico a 200°.

Un dolce da record!

  • Su gattò sardo a forma di rombo è persino entrato a far parte della lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Sardegna. Un traguardo non da poco, considerando le sue antiche e umili origini come molti altri dolci tipici sardi.
  • Per festeggiare ricorrenze speciali, con la preparazione base si costruiscono ancora oggi delle vere e proprie sculture.
  • A riprova della sua grande popolarità lo si trova citato in tanti libri, primo fra tutti il romanzo Canne al vento, che valse a Grazia Deledda il premio Nobel nel 1926.